L’Italia nella top ten delle libertà su internet
Proxyrack ha analizzato la censura online e le restrizioni al web: Regno Unito al primo posto per libertà, Cina maglia nera
Quando parliamo di censura online, ci riferiamo alle possibili restrizioni attuate per la libertà digitale: dal non poter pubblicare post sui social ad articoli sul blog, non perché infrangono leggi universali, come diffamazione e promozione di odio e altri illeciti, ma perché danno fastidio a qualcuno.
Un nuovo studio ha rivelato che l’Italia è uno dei Paesi con meno censura su Internet al mondo. Proxyrack, che analizza il traffico online, ha analizzato temi come la libertà di parola, la censura, il numero di persone online e le restrizioni ai social media per le principali nazioni, aggiornando una classifica che non mostra sorprese quando si tratta di “maglie nere”.
La Cina ha il maggior numero di restrizioni su Internet, con il governo che ha bandito i suoi cittadini dai siti di social media occidentali, tale da spingere Proxyrack ad assegnare a Pechino uno dei punteggi più bassi. Il paese inoltre limita pesantemente i suoi media politici su Internet, un po’ come fa l’Iran, che ha vietato i siti di social media occidentali e che ottiene un punteggio di libertà netto molto basso vista alla sua incapacità nel proteggere i diritti dei suoi utenti.
Il terzo, in peggio, è l’Egitto, con un punteggio di 6,84 su 10. La nazione nordafricana ha una percentuale relativamente bassa di cittadini che usano Internet, classificandosi tra gli ultimi cinque per questo fattore. Si colloca anche tra gli ultimi cinque per le libertà di Internet: è noto che il governo egiziano non tratti con i guanti giornalisti e attivisti per i diritti umani per le loro azioni online.
Di contro, il Regno Unito occupa il primo posto come il paese con la maggiore libertà di Internet, con il punteggio più basso, 0 su 10. Il paese ha la percentuale più alta di persone online ed è in cima alla lista per non porre restrizioni ai social media. Al secondo posto c’è il Giappone, che ha una delle percentuali più alte di utenti online e si colloca molto in basso per la censura, condividendo l’ultimo posto per il fattore. Poi c’è la Germania, che si classifica in alto grazie al suo punteggio di libertà di 77 e condivide il secondo posto con Tokyo. L’Italia è prima per assenza di censura, con un punteggio di 2 su 11, e quarta per “libertà di internet”, con 75 punti dietro alla Francia. Lo score di restrizioni è decisamente basso, 1,45, anche se maggiore di Stati Uniti e dei Paesi già nominati in precedenza. Chiude la top ten degli stati più democratici, almeno dal punto di vista del digitale, Nigeria, Messico e India anche se quest’ultimo ha visto la “libertà”, spesso, confondersi con una troppa disinvoltura nella circolazione di fake news negli ultimi anni, tale da portare all’aumento di disordini pubblici e linciaggi immotivati.